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Visualizzazione dei post da marzo, 2021
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  Covid: come smaltire i rifiuti della pandemia Mascherine e guanti. A partire da marzo 2020, gli italiani hanno preso dimestichezza e familiarità con i    cosiddetti  dispositivi di protezione individuale , che permettono di evitare il contatto interpersonale nelle occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza.  In previsione di un notevole incremento dell’utilizzo delle mascherine e un conseguente incremento della quantità smaltita dopo l’uso, oltre ad un contestuale incremento nel consumo e nello smaltimento di guanti monouso, il gruppo di lavoro “Ambiente-Rifiuti COVID 19” dell’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato a maggio 2020 le “ Indicazioni ad interim su gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico”. In particolare, vengono individuate  procedure per 3 tipologie di rifiuti da smaltire :  1) mascherine e guanti monouso provenienti dalla popolazione genera
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INCHIESTA PETROLIO IN BASILICATA L’Eni condannata per traffico illecito di rifiuti nel centro Oli di Viggiano. Un segnale importante in nome del popolo inquinato. Legambiente: “ Chi ha inquinato e chi non ha controllato ora deve pagare. La condanna ad Eni è un segnale importante in nome del popolo inquinato. La Val D’Agri è stata ferita per anni da una insensata corsa al petrolio, ora si definisca una strategia d’uscita dalle fonti fossili puntando ad una riconversione 100% rinnovabile del sistema energetico ” “Chi ha inquinato e chi non ha controllato ora deve pagare in nome dell’ambiente e del popolo inquinato. La notizia della condanna di Eni, il più grande gruppo industriale italiano partecipato dallo Stato, per organizzazione di traffico illecito di rifiuti in un processo in cui siamo tra le parti civili – dichiara  Stefano Ciafani , presidente nazionale di Legambien te – conferma quanto la nostra associazione denuncia ormai da tempo in Val D’Agri, in Basilicata, dove negli anni ‘
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                                  Ogni individuo ha il potere di fare del mondo un posto migliore.
  Fauna selvatica a rischio: negli ultimi 40 anni si è ridotta del 60% Perdita di habitat, crisi climatica, inquinamento, eccessivo sfruttamento delle riscorse e specie aliene invasive minacciano pesantemente la biodiversità anche in Italia. Legambiente pubblica un nuovo report nella Giornata mondiale della fauna selvatica   Anche in Italia, Paese che ospita circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti in Europa, la biodiversità è sotto costante minaccia. Le cause di questo fenomeno sono molteplici: dalla perdita di habitat alla crisi climatica, dall’inquinamento diffuso all’eccessivo sfruttamento delle riscorse, dall’attività antropica ai crescenti impatti delle specie aliene invasive. A inquadrare il tutto è il nuovo report di Legambiente  “Fauna selvatica a rischio” , pubblicato oggi in concomitanza con la  Giornata mondiale della fauna selvatica . Il report analizza 12 specie a rischio e di elevato valore conservazionistico: i
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  SERVIZIO CIVILE LEGAMBIENTE LAURIA GIOVANI ENERGIE IN CIRCOLO L’obiettivo del progetto è favorire la diffusione di stili di vita orientati alla sostenibilità e di un approccio “critico” ai consumi. I volontari in servizio civile sono impegnati nell’affermazione di un modello circolare di gestione dei rifiuti, con particolare attenzione alla riduzione dei rifiuti, e promuovendo l’attivare cicli economici virtuosi Al link di seguito tutte le informazioni necessarie https://scn.arciserviziocivile.it/visprog.asp?idp=95078
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  Le proposte per una ripartenza post-pandemia in chiave green Fase 2 in Basilicata, 7 proposte utili per far ripartire l'economia e creare posti di lavoro tenendo insieme tutela dell'ambiente, innovazione e riduzione delle disuguaglianze.  Mettere in campo  interventi rapidi sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’economia , puntando sulla  semplificazione delle procedure  e tenendo insieme l’ innovazione e la riduzione delle disuguaglianze , come oggi solo gli investimenti green consentono. Perchè la questione ambientale, ancor di più oggi, nel pieno di una grave crisi sanitaria ed economica, non è uno dei temi sul tavolo ma "la questione" che definirà le forme dello sviluppo, è la grande opportunità per creare lavoro, per rendere più competitiva l'economia, per spingere innovazione e ricerca e combattere le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali. E  l'ambiente   rappresenta l'unico vero fattore di sviluppo  per un territorio come que