Le vicende petrolifere in Basilicata, sia quelle che riguardano la Val d'Agri ma anche quelle prossime future della Valle del Sauro, sembrano trovarsi, in questi ultimi mesi, più che mai in mezzo a un guado, tra sospensioni reali e "sospensioni del pensiero", in cui ad ogni doveroso blocco da parte del governo regionale di attività legate alle estrazioni in seguito ad incidenti, rilevamenti anomali o altro, corrisponde una progressiva stratificazione di dubbi come se il decisore politico fosse in attesa di qualcuno o qualcosa capace di togliere le castagne dal fuoco ed evitare un imbarazzo crescente. Questo dicono gli avvenimenti degli ultimi mesi, dallo sversamento di 400 tonnellate di greggio (secondo i dati ENI) dal serbatoio D del Cova, ai risultati della Commissione VIS sull’associazione di rischio tra estrazioni e patologie cardiorespiratorie in val d'Agri, al ritrovamento di ammine nelle acque di strato del pozzo di reiniezione Costa Molina 2. Tutti ...